Non è facile catturare lo spirito di una città, ma Stefano D’Andrea – scrittore, blogger, umano – ci è riuscito in maniera profonda e disarmante con il suo progetto “Umani a Milano”, nato online e poi sbarcato nel mondo reale sotto forma di mostra urbana in Darsena, e infine di libro.
Di UAM Stefano dice: “Tutti gli anni passati a leggere libri mi sono serviti a capire una cosa: che non esistono i buoni e non esistono i cattivi. Quello che esiste sono le persone. E allora sono uscito di casa per provare a conoscerle. L’idea di fare una fotografia a una persona appena incontrata per strada, con una didascalia sulla nostra conversazione, l’ho presa da Humans of New York. Funziona, perché se guardi nell’obiettivo vuol dire che stai proprio parlando a chi ti sta guardando e diventa speciale anche chi la legge. Ho raccolto tante storie in questi anni di Umani a Milano, anzi piccoli pezzi di piccole storie, che mi sono serviti a conoscere meglio quella cosa che tutti, sbagliando, chiamano gente. Facebook ha fatto il resto”.
Lo incontriamo in Spaces Porta Nuova per capire come i luoghi, anche quelli di lavoro, siano alla fine fatti di persone.
Vi aspettiamo giovedì 25/05 | Ore 18:30 | Bastioni di Porta Nuova 21 | @ Quiet Space | Registrazione obbligatoria
Con la gentile moderazione di Gaia Passamonti, chief storytelling strategist di Pensiero Visibile.
#spacesworks